La Chiesa del Soccorso è una meraviglia architettonica situata nel comune di Forio.
Costruita a picco sul mare è una delle Chiese più belle dell’isola; per la sua posizione, che diventa ancora più magica all’ora del tramonto, sono tantissime le coppie di sposi, provenienti da tutto il mondo, che la scelgono per pronunciare il sì più importante della loro vita. La Chiesa del Soccorso, tra le chiese più fotografate dagli appassionati di tutto il mondo, è conosciuta anche con il nome di Chiesa di Santa Maria della Neve.

Diversi gli stili architettonici che la compongono e che si ripropongono sull’intero piazzale che prende il nome di Papa Giovanni Paolo II. Nel 2002, infatti, fu proprio con lo sfondo della Chiesa del Soccorso che l’allora Papa incontrò i giovani dell’isola; fu la prima volta di un Papa a Ischia.
Una doppia rampa di scalini in piperno delimita il suggestivo sagrato che accoglie la struttura. Tutt’intorno la Chiesa si ha una terrazza davvero panoramica dove in tanti, seduti sui tipici sedili di pietra, attendono l’ora del tramonto sperando di vedere anche il Raggio verde. Al centro della terrazza un basamento rivestito di piastrelle maiolicate sorregge una croce di pietra, altre cinque croci anticipano le scale che portano all’ingresso principale della Chiesa.
La struttura, così come la vediamo oggi, faceva parte di un convento agostiniano originario del XIV secolo, che venne però soppresso nel 1653.

Originariamente la Chiesa del Soccorso era costituita da una sola navata a da una zona absidale a cui venne aggiunta successivamente una cappella e un crocifisso davvero molto particolare. L’altare è sormontato da una cupola che venne ricostruita dopo che quella originaria crollò a causa del sisma dell’83. Particolare, all’esterno, la presenza di scale in pietra decorate con mattonelle colorate sulle quali sono dipinti volti di Santi e diverse scene della Passione di Cristo. Originale la facciata che presenta diversi stili tra elementi gotici, rinascimentali, barocchi.
Attraversando il portale seicentesco si giunge all’interno della Chiesa; un vero e proprio gioiellino.
Alzando lo sguardo verso l’alto potrete notare una serie di modellini di velieri; sono tutti ex voto dei pescatori foriani.

Ma quello degli ex voto non è l’unico suggestivo dettaglio che è possibile trovare all’interno della Chiesa; sulla sinistra una cappella coperta da volta a crociera protegge un crocifisso di manifattura catalana. Si narra che abbia un potere taumaturgico; rinvenuto in mare proveniva da una nave naufragata durante una tempesta a largo dell’isola d’Ischia. Si racconta che un gruppo di marinai diretti in Sardegna trovato il crocifisso pensò di salvarlo dalla furia del mare custodendolo all’interno del convento; lo avrebbero poi ripreso una volta placata la tempesta. La leggenda però racconta anche che i marinai non riuscirono più a portarlo fuori dal convento: ogni volta sotto ai loro occhi il portale d’ingresso scompariva. Fatti tre tentativi, allora, si arresero lasciando quel crocifisso lì a Forio che, da quel momento, protesse tutti i marinai.

I lati della cappella sono poi arricchiti da due medaglioni di marmo provenienti dall’antica Cattedrale e da due dipinti eseguiti da pittore locale anonimo intorno al 1745 raffiguranti l’Andata al calvario e una riproduzione della pietà di Ribera.

Recentemente restaurati sono poi i quindici puttini che occupano l’arco della cappella; modellati in cartapesta reggono i simboli della Passione. La seconda nicchia a sinistra è occupata, invece, da una scultura in legno policromo che raffigura San Luigi Gonzaga.
Ma dei veri e propri tesori di artigianato sono custoditi all’interno della sacrestia della Chiesa del Soccorso; al suo interno troviamo, infatti, una vasca di origine quattrocentesca e dei dipinti, datati 1554 ed eseguiti per conto di Bernardino Migliaccio.

Ma l’occhio, appena messo il piede in questa che è una delle Chiese più belle dell’isola d’Ischia, volge alle spalle dell’altare dove in una nicchia è custodita un’antica statua lignea raffigurante la Madonna del Soccorso. Raffigurata con un bastone nella mano destra e con accanto un bambino aggrappato alla sua veste, la Madonna, con un piede, schiaccia il demonio. È questa una delle classiche rappresentazioni che intende ricordare un miracolo risalente al 1306. Si racconta che, invocata da una donna che Le chiedeva di liberare il suo bambino dal demonio, la Madonna esaudì questa sua preghiera impugnando, per l’appunto, un bastone.
L’altare maggiore risale invece al 1743 e fu donato da Cristofaro Coppa.
Tracce del pavimento antico sono presenti ancora nella zona absidale; si tratta di maioliche a cellula quadripartita che formano un motivo rappresentante un fiore alternato da una stella.

All’interno della Chiesa del Soccorso, nel periodo invernale, non vengono celebrate le Sante Messe; in quello estivo, invece, si dice messa solo il primo venerdì del mese alle ore 19.00.

La Chiesa del Soccorso, insieme anche al Torrione, è il simbolo del comune di Forio; dalla terrazza panoramica posta alle spalle della Chiesa quando il cielo è terso è possibile scorgere anche l’isola di Ventotene.