Feste Popolari e Religiose a Ischia
Le feste popolari raccontano tanto del luogo scelto per una piccola vacanza. L’isola d’Ischia, tra feste popolari e religiose, ne ha davvero tante e scandiscono in qualche modo le stagioni.
Si inizia a marzo con la festa del Santo Patrono San Giovan Giuseppe della Croce che dà inizio, o quasi, alla primavera, e si continua con la Passione di Cristo teatralizzata e la Corsa dell’Angelo, eventi legati alla Settimana Santa di Pasqua.
A dare il via all’estate sono le feste di Santa Restituta e San Vito. Regina delle feste è la Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna che richiama tantissimi tra ischitani e turisti nella baia di Cartaromana vestita a festa, estate che sembra concludersi con la fFesta di San Michele Arcangelo, un evento davvero suggestivo che chiude il mese di settembre.
Ma Ischia è anche meta invernale, se non altro per visitare il presepe vivente di Campagnano dove, un intero borgo, si trasforma in un’antica Betlemme.
Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna
La festa a mare agli scogli di Sant’Anna si svolge ogni anno il 26 di luglio giorno dedicato alla Santa Patrona delle partorienti. Affascinante è la sua storia che vede trasformarsi un culto religioso in folklore. Agli inizi del 900 esisteva quest’usanza, ed esiste ancora, di portare le donne incinte a farsi benedire presso la chiesetta di Sant’Anna. Ci troviamo nella baia di Cartaromana, a Ischia Ponte, proprio alle pendici del Castello Aragonese e queste donne si recavano alla chiesetta su dei gozzi addobbati a festa. Da quei gozzi qualcuno pensò di realizzare una sorta di carri galleggianti e così nacque la festa a mare agli scogli di sant’Anna. Ogni 26 di luglio al baia di Cartaromana si trasforma in una sorta di teatro sull’acqua, popolandosi di migliaia di persone che prendono posto sugli scogli e sul pontile e di migliaia di barche tutt’intorno. All’imbrunire ecco che inizia la festa con l’accensione di mille luci tutt’intorno la baia. Le barche costruite dalle persone del posto nei giorni precedenti iniziano a sfilare davanti alla giuria: a ciascuna è assegnato un tema e sono ammessi effetti scenici come giochi di luci e di acqua. Verso la mezzanotte viene decretato il vincitore del primo premio, ma anche il vincitore del bozzetto più bello, della scenografia migliore e il premio assegnato dalla giuria popolare con un divertente applausometro. La sfida lascia spazio, poi, alla meraviglia con l’incendio del Castello Aragonese e lo spettacolo di fuochi piro tecnici che sigilla una serata davvero magica.
Festa di Santa Restituta
Quello di Santa Restituta è un culto davvero molto sentito. Santa Patrona dell’isola d’Ischia, si festeggia in modo particolare nel Comune di Lacco Ameno il 17 maggio. E’ nella baia di San Montano che, secondo la tradizione, approdò su di una barca data alle fiamme, il corpo della Santa. Una rappresentazione fa rivivere ai tanti presenti quel momento in cui la Vergine fu messa su di una barca a cui venne dato fuoco per aver rifiutato di adorare i Sacri Numi. Il suo destino sembrava segnato e invece venne risparmiata dalle fiamme e approdò nella baia di Lacco Ameno. Una donna del posto ebbe in visione un Angelo che le raccontò della sofferenza patita dalla donna alla quale venne data giusta sepoltura. Di questa storia rimase affascinato il cantautore italiano Vinicio Capossela che ha scritto una canzone dal titolo “la Madonna delle conchiglie”, la Madonna nera restituita all’isola dal mare.
Festa di San Giovan Giuseppe della Croce
C’è un Santo a cui gli ischitani sono particolarmente legati. E’ San Giovan Giuseppe della Croce, il frate delle “cento pezze” a cui Ischia diede i natali. Non sorprendetevi se, tra gli ischitani, in molti portano questo nome. E’ tutt’oggi un modo di onorare il Santo festeggiato in pompa magna il 5 di marzo e il primo lunedì di Settembre. Carlo Gaetano Calosirto, questo il suo nome prima di prendere i voti nacque a Ischia il 15 di agosto del 1654. E’ ancora possibile visitare la casa in cui sua mamma Lo diede alla luce, sorpresa dalle doglie. La donna viveva in una nobile casa su al Castello Aragonese, ma partorì suo figlio in una piccola casa situata al primo piano di un umile palazzo dalle strette scale. Visitabile in prossimità della festa presenta al suo interno alcune reliquie legate al Santo, il suo bastone e le doghe del suo letto. A 15 anni ebbe la vocazione, prese i voti nell’Ordine dei Francescani Scalzi della riforma di San Pietro d’Alcantara e prese il nome di San GIovan Giuseppe della Croce. Tutti lo conoscevano come frate delle cento pezze per quel voto di povertà che osservò fedelmente cambiando mai il suo saio. Morì il 5 marzo del 1734 e Papa Gregorio XVI lo santificò nel maggio del 1839. Il primo lunedì di settembre il Santo viene portato in una solenne processione via mare accompagnato dalle Autorità civili e militari. Al ritorno in Chiesa la suggestiva buonanotte a Maria e un particolare inchino che il Santo le rivolge, sanciscono la fine dei festeggiamenti per il Santo Ischitano.
Festa di San Vito
La festa di San Vito sancisce l’inizio dell’estate ischitana. Viene festeggiato con messe, eventi e bancarelle nel Comune di Forio dal 13 al 17 giugno. In tantissimi portano il suo nome legato anche a un’altra tradizione ischitana: quella del vino. Si racconta, infatti, che nel XIX le viti ischitane furono attaccate da un’epidemia. La viticultura era, all’epoca, una delle attività principali e così l’economia fu gravemente danneggiata. D’un tratto sulle coste foriane approdarono delle navi cariche di zolfo inviate a Ischia da un giovane: era San Vito. Nella Chiesa a lui intitolata, situata nella parte storica del Comune di Forio, vi è una statua tutta ricoperta d’argento a cui i foriani, tra devozione e fede, fanno visita.
La festa di San Michele Arcangelo
La festa di San Michele Arcangelo sembra chiudere l’estate ischitana. E’ una festa davvero suggestiva sia per il luogo in cui si celebra, Sant’Angelo nel Comune di Serrara Fontana, sia per la modalità. Una processione di barche accompagna il Santo lungo tutta la vicina baia dei Maronti dove i ristoratori e i proprietari degli stabilimenti balneari danno il via uno spettacolo di fuochi continuo. Il Santo, venerato in una piccola chiesa situata nella parte alta del borgo di Sant’Angelo, rientra poi il Chiesa e la festa da religiosa lascia spazio al folklore con spettacoli musicali e fuochi piro musicali. La gente del posto è davvero molto legata a questa festa e ognuno, sin da bambino, ricopre un ruolo ben preciso per la sua buona riuscita.
La passione di Cristo dell’Actus Tragicus
La passione di Cristo teatralizzata organizzata dall’Associazione Actus Tragicus è uno degli eventi davvero da non perdere. Si svolte l’ultimo venerdì di Quaresima e coinvolge il Comune di Forio. Da circa 30 anni più di 150 comparse fanno rivivere a ischitani e turisti la passione di Gesù. L’atmosfera è davvero suggestiva, tutti partecipano alla scena, dai negozianti che abbassano le luci delle vetrine, ai proprietari degli antichi palazzi che aprono i portoni che diventano parte della scena. Un percorso a tappe conduce il figurante che interpreta Gesù sul piazzale del Soccorso. E’ lì che avviene la crocifissione, un momento molto intenso che cala tutti nella giusta atmosfera di riflessione della Pasqua cristiana.
Corsa dell’Angelo
La Corsa dell’Angelo è uno degli eventi più sentiti del Comune di Forio. Si svolge tradizionalmente la domenica di Pasqua a mezzogiorno e nessun foriano si è mai perso questa suggestiva e particolare corsa che avviene lungo il corso principale di Forio. Tantissima gente si dà appuntamento a mezzogiorno nel centro di Forio per dar vita a quest’appuntamento che risale al 1600. Da allora, sempre le stesse famiglie, conducono in spalla quattro statue: quella della Madonna, di Cristo Risorto, di San Giovanni Apostolo e dell’Angelo. Subito dopo la messa parte il corteo, davanti a tutti lo stendardo azzurro e un pennacchio storico con penne bianche di struzzo. Subito dopo la statua dell’Angelo e quella di Cristo Risorto. Sulle note del Regina Coeli dopo tre inchini dell’Angelo al Cristo Risorto, si inizia a correre per poi fermarsi sotto al Campanile della Chiesa di Santa Maria di Loreto. Intanto la Madonna, accompagnata da San Giovanni si incammina verso il Cristo; il velo della Madonna scivola dal suo volto per poi iniziare a correre verso Suo Figlio accompagnata dai cori e contornata da petali di fiori gettati dai balconi. Una delle manifestazioni più sentite della Pasqua ischitana.
Il Presepe Vivente di Campagnano
Tra le feste popolari ischitane più suggestive c’è il presepe vivente di Campagnano. Ci troviamo nell’omonimo borgo contadino, la zona più alta del Comune d’Ischia. La data dell’evento è, generalmente, tra Natale e Capodanno. Tutti i residenti del borgo partecipano a questa manifestazione che, negli anni, è divenuta sempre più suggestiva arricchendosi di sempre più dettagli. Parcheggiata l’auto fuori dal borgo, delle navette vi condurranno nella zona del presepe. Chi conosce la zona potrà vederla completamente trasformata. Appena arrivati c’è bisogno di cambiare i propri euro con i torresi, un’antica moneta coniata appositamente per l’occasione: vi permetterà di acquistare cibo e leccornie varie lungo tutto il presepe. Le botteghe artigiane, come quella del barbiere o del lustrascarpe, l’odore del vin brule e delle castagne arrostite, gli abiti antichi e i fabbri che lavorano al ferro. Tutto questo e altro ancora catturerà la vostra attenzione. Il percorso è davvero ricco, si potrà accedere alle cantine, vedere gli strumenti con cui anticamente si faceva il vino e farsi sorprendere dal suono delle ciaramelle degli zampognari. La strada conduce, ovviamente, verso la grotta dove una natività in carne e ossa viene omaggiata dall’arrivo dei Re Magi e dei tanti che non vogliono perdersi quest’incredibile evento.