Nel 1422 Giovanna II donò Ischia al figlio adottivo Alfonso d’Aragona, che nel 1438 legò il proprio nome ad un atto tanto inconsueto quanto sconvolgente: cacciò infatti tutti gli abitanti di sesso maschile dall’isola e vi introdusse una colonia di Catalani, che vennero maritati in tutta fretta alle mogli e alle figlie degli espulsi.
Nel 1442 lo stesso Alfonso donò il maniero ischitano alla sua favorita, Lucrezia d’Alagno, da cui passò quindi ai Torella, cacciati da Ischia da Ferdinando I.
Ferdinando II, rifugiatosi sull’isola dopo la venuta di Carlo VIII, nel 1495, ne uccise di sua mano il castellano e vi impose il dominio di Innico d’Avalos, la cui famiglia continuò a governare su tutta la zona fino al Settecento.
Nel 1729, estintasi la dinastia dei D’Avalos, l’isola di costituì in Università e fu affidata conseguentemente al Demanio; per breve però, perchè nel 1734 sarebbe passata ai Borbone.

Nel 1799 l’ammiraglio Nelson spense i tumulti scoppiati in tutta Ischia, che rivendicava la propria libertà. Ma il 13 febbraio 1809 l’isola fu occupata dai Francesi, che il 24 giugno vinsero anche l’ultima resistenza degli Inglesi asserragliati nel Castello: una data, questa, che si sarebbe rivelata particolarmente funesta perchè seguita dalle terribili devastazioni delle truppe di Murat, che lasciarono un segno profondo sulla vita, l’arte e la storia di Ischia: una parte delle fortificazioni, la bella Cattedrale e altre costruzioni che allora affollavano l’isolotto furono quasi del tutto rase al suolo.
Nel anni seguenti, non ci sono molti avvenimenti storici ad Ischia, fino al 1825, anno in cui, ci fu un gravissimo terremoto che rase al suolo Casamicciola, seguito poi dieci anni dopo da una epidemia di colera.

Nel 1848, ci furono i moti risorgimentali e ad Ischia furono imprigionati nel Castello, i patrioti dell’unità d’Italia. Nello stesso periodo, il re Ferdinando II diede inizio al progetto di costruzione del porto di Ischia.
Nel 1860 Giuseppe Garibaldi, entra a Napoli forma il governo dittatoriale in nome di Vittorio Emanuele II. Nel 1862 Ischia è definitivamente aggregata alla provincia di Napoli, città del Regno d’Italia e l’anno seguente, anche il Re, il Principe Oddone di Savoia, sbarca ad Ischia per poter beneficiare delle acque termali isolane.

Tra il 1881 ed il 1883 ci furono due terribili terremoti che rasero al suolo Casamicciola.
All’inizio del 1900, ci fu una emigrazione molto grande di Ischitani verso gli Stati Uniti e l’Argentina.
Nel periodo del Fascismo, Mussolini fece costruire alcuni strade principali sull’isola e durante le due guerre mondiali, anche Ischia pagò un pesante tributo in termini di vite umane.
Il dopoguerra è caratterizzato dall’avvento del turismo ad Ischia. Sopratutto il boom iniziò negli anni ’50 ed il turismo divenne da allora la attività principale dell’isola.